Quando parliamo di carrelli elevatori, siamo usi riferirci a loro con il termine generico “muletto“. In realtà non è così semplice. Ci sono differenti tipologie di carrelli elevatori, in base alla posizione delle forche e della cabina che ospiterà l’operatore.
- Carrello elevatore frontale
- Carrello elevatore retrattile
- Carrello elevatore commissionatore
- Carrello elevatore trilaterale
- Carrello elevatore quadridirezionale
- Carrello elevatore laterale
- Carrello elevatore stoccatore
- Sollevatore telescopico
- Carrello elevatore per container
- Carrello elevatore cingolato
- Transpallet manuale o elettrico
Di seguito entriamo nel dettaglio delle prime tre tipologie, che poi sono quelle più utilizzate.
Carrello elevatore frontale
Il carrello elevatore frontale, detto comunemente “muletto“, è quello più utilizzato per la movimentazione di merci in modo frontale, appunto. Largamente impiegato nella logistica e nei trasporti, ovvero su superfici ampie, può anche raggiungere altezze considerevoli (fino a 4,5m ma anche più di 12,5m). Di norma è composto da montanti e da due forche parallele ed i montanti possono oscillare in avanti ed indietro, per facilitare il posizionamento dei pallet a scaffale. Questo tipo di movimento è detto brandeggio.
I carrelli elevatori diesel sono più indicati per l’utilizzo all’aperto, a causa delle emissioni. Se forniti di quattro ruote sono più stabili per i terreni sconnessi e rendono la manovra più fluida. Le ruote possono essere singole oppure gemellate.
I carrelli elevatori elettrici invece, sono più sicuri per gli operatori in quanto non soggetti ad emissioni e sono indubbiamente più silenziosi.
Carrello elevatore retrattile
Questo tipo di carrello è così definito perché dotato di organi che possono essere ritratti in appositi alloggiamenti, come i correnti inferiori nei quali vengono alloggiate le ruote anteriori. Vengono normalmente impiegati in spazi ristretti ma vanno benissimo anche quando le manovre devono essere veloci ed in spazi più ampi. Il carrello elevatore retrattile può eseguire spostamenti, inversioni e sollevamenti ritraendo il montante e, grazie a dispositivi ausiliari, può raggiungere anche altezze di 14m. Il carrello va centrato davanti all’unità di carico ed il montante viene spostato verso l’esterno.
Carrelli elevatori retrattili laterali
Sono carrelli elevatori dotati di un sistema grazie al quale le ruote possono ruotare di 90°, favorendo gli spostamenti frontali e laterali. Sono ideali quando si tratta di movimentare grossi colli o pallet, profilati o tubi ed anche per movimentare merci sui cantilever.
L’operatore, di norma, sta a lato delle forche in una cabina leggermente più stretta e slanciata delle usuali. Una volta preso il carico, le forche ed il montante vengono ritratti tornando al punto di partenza.
Carrello elevatore commissionatore
In questo tipo di carrello l’operatore può accedere ai comandi ed al carico. E’ molto utilizzato per le operazioni di picking. L’operatore sta su una piccola piattaforma poiché la macchina è separata dalle forche. Il timone è ruotato di 180° rispetto ai carrelli tradizionali e le forche telescopiche hanno lunghezze comprese tra i 1600mm ed i 2400mm. Questo consente il trasporto anche di tre pallet alla volta, con conseguente possibilità di preparare tre ordini diversi in un giro solo.
A loro volta si dividono in:
- Commissionatori a terra: si utilizzano quando i carichi sono in prossimità dei pavimenti ma sono dotati di una piattafroma grazie alla quale, l’operatore, può avere accesso ad altezze leggermente superiori. Consentono la movimentazione anche di tre pallet alla volta.
- Commissionatori bassi livelli: raggiungono un’altezza massima di 3m. Dotandoli però di piattaforma antiscivolo e di un gradino intermedio (che può essere fisso o removibile) si possono raggiungere altezze superiori. Si può anche aggiungere un meccanismo di sollevamento elettroidrauilico nella piattaforma dell’operatore, ma è sicuramente una scelta piuttosto costosa.
- Commissionatori medi e alti livelli: la loro struttura comprende un motore di trazione, pompa idraulica, batterie e dispositivi di controllo. Questa viene unita alla base da due zanche di appoggio, montate su ruote che normalmente non sono molto grandi. Inoltre sono dotati di un cestello di sollevamento che permette alla cabina di salire o scendere. Alla cabina possono poi essere saldate due forche però l’altezza di sollevamento sarà limitata a quella della cabina. Altrimenti, le forche possono essere applicate ad un secondo montante, il che consente all’operatore di salire o scendere all’altezza che gli è più comoda.
Naturalmente per poterli condurre è necessario avere la patente, cosa aspetti a prenderla? Guarda i nostri corsi ed iscriviti!